La chiesetta campestre di Prada Bassa è intitolata a San Bartolomeo: pare risalga al Cinquecento. Il santo è raffigurato sulla pala dell’altare, ai piedi della Vergine col Bambino.
Può sembrar curioso, ma la chiesetta in Prada Bassa presso la quale si fa la fiera di San Michele non è dedicata all’arcangelo. È intitolata invece a San Bartolomeo. Dedicazione peraltro anch’essa significativa per le genti dei monti.
La chiesetta è su un piccolo valico da sempre percorso da chi saliva dal lago verso i pascoli del Baldo. Pare risalga al Cinquecento. All’interno è modesta, sobria. Lo stile è quello che s’usa definire romanico-campestre. La pianta è rettangolare: c’è un’unica navata. Su un lato c’è una piccola sagrestia. Alle spalle c’è il campaniletto.
San Bartolomeo è raffigurato su una pala d’altare dentro la chiesa. È a lato di una Madonna col Bambino. A fargli da spalla nel vigilare la Vergine ed il divino Fanciullo è San Lorenzo.
Da: Angelo Peretti: “Far San Michél
La fiera di San Michele a San Zeno di Montagna e le tradizioni dell’alpeggio e dei formaggi del Monte Baldo”
I porsèi di San Bartolomeo
L’inconografia cristiana rappresenta San Bartolomeo con in mano il coltello del martirio. La gente del Baldo gli affidava la protezione dei maiali, insostituibile fonte di sostentamento nel periodo invernale.
Della storia di Bartolomeo, il santo cui è intitolata la chiesetta di Prada Bassa, si hanno modestissime notizie. Fu uno degli Apostoli, e non è cosa da poco. Si dice sia stato martirizzato in maniera atroce: lo scorticarono vivo. Ecco perché l’iconografia cristiana lo dipinge col coltello in mano. E per questo è stato preso a simbolo e protettore dalla categoria dei macellai e dei conciatori.
Bartolomeo per le genti del Baldo è il santo dei maiali, dei porsèi. E non è accostamento inverecondo. Anzi: il maiale voleva dir molto per le famiglie contadine d’un tempo. Era l’unica riserva carnea in vista dei tempi grami della stagione invernale. La salute del porco significava la vita di molti.
Per proteggere il porco tanto prezioso, vitale fonte di sostentamento, si invocava l’intercessione di San Bartolomeo. Così attorno al 24 d’agosto, il giorno in cui il calendario della Chiesa ricorda appunto il santo apostolo, si facevano e si fanno sagre dei maiali. Ce n’è una il 23 a Pazzon, sulle pendici montebaldine alle spalle di Caprino. E un’altra il 24 alla Caorsa di Affi, sulle colline fra il Garda e il Baldo.
Logico che sul Montebaldo si venerasse questo santo intercessore della salute del maiale. Perché in malga c’era sempre l’allevamento del porco. Gli si davano i sottoprodotti della caseificazione, la scotta e il latìn. Per ricavarci carne, salumi, lardo. Beni preziosissimi.
“Far San Michél
Angelo Peretti
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