Lungo la strada forestale che si addentra nella meravigliosa faggeta dell’oasi di protezione di Pralongo. Vicina alla località Due Pozze. <br>La malga, perfettamente restaurata, attualmente non è utilizzata.
È ubicata, come quasi tutte le malghe baldensi, in un punto panoramico, da cui si può godere la vista del lago.
Dei Baiti (la malga è il complesso territoriale formato da pascoli, prati, boschi ed edifici) vanno evidenziati due aspetti fondamentali: l’architettura semplice e al tempo stesso molto razionale e i materiali utilizzati. Gli edifici, come pure i muretti e le “casare”, venivano infatti costruiti con materiale calcareo raccolto sul posto così da risultare armonicamente inseriti nel contesto del paesaggio.
Le caratteristiche “vele”, come vengono definiti i baiti montebaldensi, nascono nel settecento e seguono una precisa modalità di costruzione. Gli edifici sono su di un poggio, in posizione normale al pendio, in zona ben ventilata. La struttura è composta di due stanze: il “logo del fogo” dove si trova il camino in cui veniva lavorato il latte e che fungeva da ricovero del malghese essendo riscaldato ed il “logo del late”, di forma semicircolare (nel versante est del baldo) oppure quadrata (nel versante occidentale), e posto verso valle. La funzione di questa stanza era infatti quella di mettere a riposare il latte appena munto in recipienti chiamati “mastele”, per favorire l’affioramento del grasso. La forma semicircolare, unita alla presenza di finestrelle a feritoia favoriva l’ingresso di una maggior quantità d’aria evitando la troppa luce che avrebbe irrancidito il latte.