Al bivio dopo la contrada Castello, salendo la strada provinciale che porta a Prada, si incontra la contrada La Pora, il cui nome forse deriva da “polla”, sorgente, per la presenza in passato di polle d’acqua.
Qui il turismo è ancora poco sviluppato e il borgo presenta l’impostazione distributiva originaria, con tre grossi blocchi di fabbricati architettonici che determinano vie e slarghi.
Gli edifici, un tempo erano adibiti ad abitazione stalle con fienile sono stati costruiti in pietra, lasciando a vista la tessitura muraria. Particolarmente pregevoli sono le case a torre. Quest’ultime al piano terra avevano la stalla. Infatti l’abitazione era posta al primo piano, raggiunta per mezzo di una scala esterna in pietra, mentre la camera si trovava al secondo piano, alla fine, nel sottotetto vi era il granaio, chiamato localmente granar. Il modulo architettonico è a uno o due piani fuori terra.
Le semplici architetture di questi luoghi sono state sapientemente arricchite da scale esterne in pietra, portoni con archivolto e mensole lapidee.
Pora oggi è una delle contrade ben conservate di San Zeno, solo pochissimi edifici sono stati rimaneggiati e intonacati, mentre molti altri hanno conservato le caratteristiche costruttive originarie. Nella contrada è rimasta anche la fontana pubblica, costruita molto probabilmente dopo la realizzazione dell’acquedotto avvenuta nel 1948-1949. La fontana oggi ha perso la sua funzione principale ed è utilizzata come fioriera.
Dal libro “Le immagini raccontano … San Zeno di Montagna”
Associazione Scatti dalla Memoria